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“…ciò che sorprende maggiormente è proprio la capacità, per Nicita, di attraversare forme e generi in uno stesso brano, senza mai risultare superficiale o estetizzante ma al contrario dando il meglio di sé tanto nelle singole timbriche quanto nel gioco d’assieme.”.

  Guido Michelone (Musica Jazz , gennaio 2005)

 

 “…Carlo Nicita dimostra una chiarezza di suono e una capacità improvvisativa notevole….”

- Stefano Benini (Falaut, IV trimestre 2006) 

 

“Alla felice comunità dei “nuovi” musicisti creativi del nostro bel Paese appartengono da qualche anno Carlo Nicita, ottimo flautista con un passato da interprete accademico,...”

 GIANMICHELE TAORMINA (JAZZit, nov 2006)

 

“...une ecriture tonique et raffinee qui ne renie pas ses origines européennes maie s'abstient de toute raideur ou formalisme... “

Thierry Quénum JAZZ MAGAZINE (France, gen 2006)

 

"...Nicita, in particolare, segna l'atmosfera generale del lavoro, con un uso del flauto non tradizionale, libera, ma anche non esageratamente virtuosistica, così da disegnare trame, ma anche da screziare il tessuto sonoro di colorazioni acide, espressive..."

Neri Pollastri  (All about Jazz Italia)

 

“...di dischi in giro, buoni o brutti che siano, ce ne sono un numero incommensurabilmente alto! ma di gente che suona bene come voi in giro e ha qualcosa di buono da fare ascoltare ve ne è pochina.” 

Salvatore Bonafede (musicista)

 

 

VOICES - NICITA-DI ROSA 4ett

 

"...Musica che vive dell'ascolto e dell'interplay. Per una volta, usiamo questa parola senza timore, a ragion veduta, nel suo significato più vero. Ogni brano (e questo è il tratto saliente dell'album!) segue un suo percorso ben definito, una sua logica evolutiva. In breve, ogni brano racconta una storia. Sembra poco, ma non lo è affatto. ...."

Paolo Peviani (All about Jazz Italia)  http://italia.allaboutjazz.com/reviews/r1104_017_it.htm

 

UNQUIET SERENADE NICITA- DI ROSA sextett (Abeat Records)

 

"...Un disco quindi che mette in luce grandi solisti, non tutti ancora noti quanto meriterebbero, ma anche musicisti con le orecchie aperte a quanto avviene nelle avanguardie d'oltre oceano (echi di Douglas e Ehrlich si odono con una certa frequenza), ma anche non proni all'esterofilia e attenti a mantenere aperto un canale con le proprie radici. Un lavoro quindi da ascoltare con attenzione e ripetutamente. Così come attenzione meritano i suoi interpreti..."

Neri Pollastri  (All about Jazz Italia)  http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=1407

 

TARANTA'S CIRCLE Mahanada 4tt (Splasc(H) Records, 2005)

Luciano Troja, Giancarlo Mazzù, Carmelo Coglitore, Carlo Nicita

 

- CRITIC'S CHOICE TOP TEN LIST 2006 "CADENCE" JAZZ MAGAZINE USA

- ONE of THE BEST CD's of 2006 ALL ABOUT JAZZ

 

“Registrazioni come queste fanno capire in che cosa è realmente speciale il jazz italiano. Quando i musicisti non suonano per imitare il jazz Americano, ma sostituiscono piegando le radici afro-americane della nostra musica con la loro propria tradizione, generano (come Django fece negli anni ’30) qualcosa di nuovo e originale, ma che chiaramente rimane Jazz.

Per quelli con le orecchie aperte, Taranta’s Circles è degno di essere cercato.

Phillip McNally, CADENCE, USA

“I MIGLIORI CD (SECONDO NOI) DEL 2006” ALLABOUTJAZZ, Italia 


“I quattro creano situazioni inattese e sorprendenti, affiancando i ritmi e i canti popolari a sonorità ”altre. Una bella conferma per una delle più interessanti formazioni di musica contaminata del nostro paese.” 

4- stelle****

Neri Pollastri, ALLABOUTJAZZ

“Basta ascoltare il loro cd Taranta's Circles, crogiolo di intuizioni jazz-etnico-acustico-elettroniche, per capire che volano alto.” 

Antonio Lodetti, IL GIORNALE


“…l’interesse rimane intato per tutto il CD, con dei momenti decisamente sublimi, tanto da farmi domandare…ma da quanto tempo sono attratto dalla “tarantella”?” 

Marcelo Morales, EL INTRUSO Magazine de Otra Musica, Argentina


“Un affascinante ed avvincente CD, che piacerà agli ascoltatori di jazz, folk e world music, e a chiunque sia pronto ad ascoltare qualcosa di diverso e creativo” 

Dave Howell, RAMBLES, USA

 

“Tra le cose più interessanti dell’edizione 2007 del Festival la pizzica-jazz del Mahanada Quartet formazione che affronta con grande versatilità i differenti generi e che fa coesistere strumenti tradizionali con sintetizzatori ed elettronica”.

Stefano Prestisimone, IL MATTINO


“Il Mahanada Quartet ha sorpreso tutti con le sonorità alla Oregon trasposte al Mediterraneo. Sorprendente la rimescolanza tra pizzica, tarantella e musica contemporanea improvvisata” 

Biagio Coscia, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

 

[uno] MAHANADA (Ethnoworld, 2004)

Luciano Troja, Giancarlo Mazzù, Carmelo Coglitore, Carlo Nicita


“Mahanada, ovvero una fusione libera e istantanea di temi e suggestioni, L'ispirazione e' quella di una musica senza confini …caratterizzata da un piu' alto tasso di rischio, creativita', improvvisazione dalla costante attenzione al confronto/contrasto tra i suoni …un disco coraggioso e apprezzabile per la liberta' espressiva e per l'assenza di frontiere musicali” 

Neri Pollastri, ALLABOUTJAZZ

“…già dal primo pezzo l’anima dell’ascoltatore viene preparata ad una contemplazione mistica. Un percorso spirituale tra Africa e India..e a portarci nei territori infuocati dell’Egitto sarà il pezzo conclusivo Desert’s wind, registrato dal vivo agli esordi dei Mahanada,”

Angelo Abbonante, JAZZ CONVENTION


“L'interessante progetto che si cela dietro il nome Mahanada è a cura di quattro musicisti che hanno unito le loro forze da poco, ma hanno le idee molto chiare soprattutto per quanto riguarda il significato della loro musica. Miscelando con intelligenza strumenti di tradizione indiana con strumenti cosiddetti europei e usando con parsimonia sintetizzatori e strumenti elettronici, il gruppo ci prende per mano nel 

brano iniziale Promenade e ci fa visitare i luoghi del "suono". 

JAZZIT Italian Jazz Magazine


“Eccezionale è il cd di Mahanada, contenente una musica trasversale in cui il jazz si fonde con seduzione e incanto alla tradizione mediterranea, a suggestioni appartenenti al mondo musicale indiano, all’uso intelligente dell’ elettronica.I musicisti si arricchiscono e si completano vicendevolmente nel divenire musicale e nessuno si impone sugli altri in un gioco di squadra in cui ognuno offre il proprio contributo essenziale piegandosi alle esigenze del gruppo senza perdere la propria identità stilistica”

Giuseppe Alfredo Restuccia, IL NUOVO SOLDO


“Impostazione orchestrale: un camerismo sorretto dal pianoforte e dai due fiati, con lunghe parti solistiche incastonate in un tappeto ritmico arcano fortemente reiterato”

MUSICA JAZZ

 

"This is a fascinating and absorbing CD, which should appeal to listeners of jazz and world music" "RAMBLES A Cultural Arts Magazine" USA

 

"They create (as Django did in the '30s) something new and fresh, but that clearly remains Jazz" PHILLIP McNALLY "CADENCE" JAZZ MAGAZINE USA

 

"El interes permanece a lo largo de todo el CD con algunos momentos decididamente sublimes y haciendo que uno se pregunte desde cuando me gusta la tarantela?" M. MORALES "El Intruso Magazine" (ARGENTINA)

 

"Una bella conferma per una delle più interessanti formazioni di musica contaminata del nostro paese" NERI POLLASTRI ALL ABOUT JAZZ ITALIA

http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=569

 

MANNAHATTA Mahanada 4tt (Splasc(H) Records)

 

Luciano Troja, Giancarlo Mazzù, Carmelo Coglitore, Carlo Nicita

 

“Mannahatta è un disco originale, molto, come lo sono sempre i lavori di questi ottimi musicisti. Forse più apprezzati negli States che da noi. Come spesso succede a chi ha qualità, in Italia." 

4- stelle**** 

Neri Pollastri, ALLABOUTJAZZ - Italy

 

"Il Mahanada Quartet sa cosa vuole e sa cosa fa. E' acuto, libero e spregiudicato.

Manhattan, oltre ad essere riconosciuta per i suoi grattacieli, per la sua grande densità di popolazione, per un film (di Woody Allen) e per un formidabile poema di Walt Whitman, ora può contare su un altro omaggio: un disco straordinario, di una libertà non comune. Musica e altro".

Marcelo Morales, El INTRUSO Magazine De Otra Musica - Argentina

 

"Mahanada si esprime liberamente attraverso la tradizione "down-town streets", "Broadway" e il folklore italiano, in un multiculturale melting-pot di grande originalità".

Tobias Boecker, Jazz Podium, Germania

 

"Autori abituati a far convivere egregiamente il patrimonio della musica etnica con l’improvvisazione. Tanti stimoli in quest’ultimo album del Mahanada Quartet. Un disco molto vario da dove vien fuori molto bene la grande varietà compositiva del quartetto”

"Battiti", RAI, RADIOTRE

 

“Le tessiture musicali del quartetto sono fresche, in genere con una forte propensione melodica, condite dalla chitarra preparata di Mazzù. La messa a fuoco, si sposta spesso in modo imprevisto da musicista a musicista con un certo numero di passaggi in solo o in duo sparsi durante i brani. 

Senza dubbio un avventuroso e coinvolgente set di libera improvvisazione, con un segno distintivo e un obiettivo quasi programmatico.”

Stuart Kremsky, CADENCE, USA

 

"an especially adventuresome and engaging set of free improves with a distinctive and almost programmatic focus" Cadence Jazz Magazine (USA)

 

 "Un àlbum exquisito, atractivo, intelligente, arriesgado, con un gran espacio para la libre improvisaciòn, sin egos desmedidos, con un trabajo instrumental sin fisuras y con la convicciòn de que estamos frente a un verdadero cuarteto, con cuatro individualidades que se preocupan por poner lo mejor de sì para que el resultado final supere con creces la sumatoria de las partes" El INTRUSO Magazine (ARGENTINA)